Bimbo italo americano non può giocare, Rigamonti sfida la Fifa
Matteo Cristian Mammarella, 12 anni, arrivato a Brescia nel 2022, non può essere tessserato: Gaggiotti scrive alla Figc e a Infantino.
Giorgio Gaggiotti contro Gianni Infantino. Il dirigente della Rigamonti denuncia storture e contraddizioni nella gestione del movimento giovanile internazionale, attraverso l’esperienza di un ragazzino italoamericano, nato nel 2011, al quale l’organo internazionale ha impedito di giocare a calcio nella stagione appena conclusa.
Madre americana e papà italiano, Matteo Cristian Mammarella è arrivato nel
Bresciano nel luglio del 2022. Nel giro di pochi mesi si è iscritto ad una scuola secondaria e ha ottenuto prima la cittadinanza e poi la residenza italiana. Non è riuscito invece ad ottenere il permesso per partecipare all’attività della squadra di Esordienti della Rigamonti. La pratica per il tesseramento inoltrata dalla società granata è rimbalzata attraverso le commissioni di Milano e Roma, per poi risalire fino a Zurigo.
Lì il Giudice preposto del Tribunale della Fifa, il canadese Charlie Cuzzetto, l’ha dichiarata inammissibile, appellandosi all’articolo 19 paragrafo a) del Regulations on the Status and Transfer of Players.
Esso afferma come i trasferimenti internazionali siano proibiti ai minori di diciott’anni, tranne nel caso in cui la scelta dei genitori di muoversi verso un’altra nazione non sia associata a prospettive di carriera calcistica. Dalle deduzioni del Giudice, il caso dei Mammarella non sostiene oltre ogni ragionevole dubbio tale eccezione. Da qui il diniego, sul quale ha pesato anche il rapporto di collaborazione esistente tra Rigamonti e Brescia Calcio (squadra professionistica e non dilettantistica, come la Rigamonti), tramite Brescia Academy.
Furente Gaggiotti: «Quando si tessera un extracomunitario bisogna dichiarare se avesse giocato in altri campionati. Matteo aveva giocato in un club americano. L’amministrazione sportiva italiana ha esaminato, poi ha passato la palla alla Fifa, che ha respinto. Non è possibile che per tesserare un bambino di dodici anni in una squadra dilettante non agonistica si debba passare dalla Fifa. Il Brescia Calcio non c’entra, perché Brescia Academy è una Asd che non ha vincoli giuridici con la società di Cellino. E, anche se si fosse trasferito in Italia per giocare a calcio, che problema ci sarebbe? Questo sistema spinge ad aggirare le regole e dichiarare il falso. Bisogna denunciare questi demagoghi a cui non interessa nulla dei ragazzi. Ho scritto sia alla Figc sia ad Infantino, bisogna finirla di mettere la testa sotto la sabbia. È una battaglia che non mollerò finché le cose non cambieranno».
Matteo Carone
Fonte: Corriere della Sera – Brescia
Data di pubblicazione: Mercoledì 21 Giugno 2023