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Scotti, il Pallone d’Oro dedicato a papà e a Jos

 

Il vincitore tra campioni del passato ha ricordato due grandi figure del calcio bresciano – Scotti, il Pallone d’Oro dedicato a papà e a Jos – «Mio padre Angelo mi ha trasmesso grandi valori e la passione immensa per il calcio Con Giorgio Sbaraini ho passato notti intere a parlare: tutti gli dobbiamo moltissimo».

«Voglio ricordare due persone che per me sono state fondamentali. Uno è mio papà Angelo che mi ha trasmesso questa passione immensa per il calcio: i valori che lui mi ha insegnato in vita io cerco oggi di passarli ai giovani della Rigamonti. L’altro è Giorgio Sbaraini, per tutti Jos, con cui ho passato nottate intere a parlare di calcio, di politica, di vita. È stato il papà di ognuno di voi al Bresciaoggi e noi tutti gli dobbiamo moltissimo».

Nel turbine di emozioni che un Pallone d’Oro alla carriera può provocare, Toni Scotti ha avuto la lucidità di regalare a tutti quanti una piccola grande lezione. Che il calcio e la vita, volenti o nolenti, si intrecciano in maniera indissolubile e di pari passo proseguono. E va a finire che non c’è uno senza l’altro e viceversa.

Citando papà Angelo non ha solo evocato il più caro dei suoi affetti ma ha ricordato un gigante tra i dirigenti bresciani di ogni tempo. Presidente dell’Imperia Rezzato, scopritore di talenti, consigliere regionale della Figc, uomo di sport a tutto tondo e punto di riferimento imprescindibile per lui. In casa e sul campo.

«Uno dei ricordi più belli che mi legano a lui, da interista, è la finale di Coppa dei Campioni del 1972, allo stadio di Rotterdam. Mi portò a vedere dal vivo l’Inter di Mazzola, Jair e Boninsegna contro il grande Ajax. Ricordo Oriali che marcava a uomo Cruijff, che nonostante questo fece due gol. Fu un’esperienza meravigliosa nonostante la sconfitta. Avevo 9 anni e viaggiammo su un volo charter. Papà era il mio eroe».

Un eroe che ogni fine settimana lo trascinava a vedere dalle 3 alle 6 partite dell’Imperia Rezzato. Un papà che lo ha cresciuto come ragazzo e come calciatore per poi, ritenendolo pronto per il salto, portarlo al grande Ospitaletto di Guido Settembrino e Gino Corioni. C’era anche Corioni il 24 agosto del 2014 a quella cena tra giornalisti e amici all’Orologio di Salò, organizzato per ricordare di Giorgio Sbaraini a 5 anni esatti dalla sua scomparsa. Ma non c’era Angelo Scotti, costretto a casa dal male che lo avrebbe portato via poche settimane dopo. Però aveva dato a Toni un ordine tassativo, forse l’ultimo: offrire il pranzo a tutti i presenti. Uno dei tanti gesti di un galantuomo.

Eccola, la vita che si intreccia con il calcio. O meglio, con chi il calcio lo ha raccontato per tanti anni.Jos, come ricordato da Scotti, è stato il padre di tutti i giornalisti di Bresciaoggi (e non solo). Raccontava con la stessa grazia e il medesimo trasporto le vicende del Brescia e dei dilettanti. Breno, Darfo, Lumezzane e Ospitaletto compresi. Le squadre di Toni.

«Mi ha regalato delle perle da pelle d’oca – prosegue il vincitore dell’Oro alla carriera -. Era diventato mio amico per estensione dell’amicizia con mio papà, mi aveva preso in pancia, come si suol dire. Per moltissimi anni, essendo amico di Mauro Pederzoli, oggi diesse del Parma ma un tempo cronista di Bresciaoggi, la domenica mi precipitavo in redazione a rompere un po’ le scatole. Sbaraini mi trovò qualcosa da fare. Disse che potevo tornare utile per il giornale e mi mise a correggere i tabellini delle partite dei dilettanti. C’era un computer che raccoglieva i pezzi dei corrispondenti, con una finestra rossa che doveva diventare verde dopo le correzioni. Oggi è una questione molto più tecnica, all’epoca si andava ad occhio. L’articolo veniva trascritto in uno spazio assegnato e tutti i tasselli del mosaico andavano al loro posto. Era qualcosa di magico. E il premio era una pizza o una spaghettata insieme una volta completato il lavoro».

Pizze che duravano ore e ore, nelle quali ci si confrontava su tutto. Anche sul Pallone d’Oro, che un tempo era roba da France Football ma d’ora in poi farà bella mostra di sé in casa Scotti.

Notizia originale: Brescia Oggi – Giovedì 01 Luglio 2021

 

Pubblicato il La Nostra Storia, News

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